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Trascrizioni per basso

Perché trascrivere?

Trascrivere è un’attività, a mio parere, molto importante per un musicista. Significa letteralmente trovare ad orecchio quello che c’è su un disco e “metterlo su carta”, creare uno spartito. 

È fondamentale perché eseguire poi quello che hai trovato è ciò che ti fa interiorizzare un linguaggio. Vuoi suonare bene il reggae?! Quale scuola migliore se non tirarsi ad orecchio 10 brani di Bob Marley?!

La scrittura della partitura non è necessaria per interiorizzare il linguaggio (molti imparano a memoria senza scrivere) ma è comunque un valore aggiunto: scrivendo si migliora di certo la lettura e la consapevolezza ritmica. Inoltre produrre lo spartito ti consente di non dimenticare a distanza di tempo il brano trovato nota per nota e ti permette di poter condividere il lavoro con altri. 

Non è necessario trovare tutto un brano o un assolo dall’inizio alla fine. Può essere utile dedicarsi alla trascrizione anche solo del riff principale o, se si tratta di un assolo, delle singole frasi che ci hanno colpito.

In questo sito trovi tante trascrizioni disponibili per il download ma ti invito (se non è una cosa che fai abitualmente) a far funzionare il tuo orecchio e a dedicare settimanalmente del tempo al lavoro di trascrizione. Anche facendolo in senso lato ovvero senza mettere la parte nero su bianco. Penso che per chiunque il primo insegnante debbano essere i dischi e che l’attività di imparare la musica ricorrendo solo al proprio orecchio sia una cosa che accomuna tutti i musicisti di ogni genere, di ogni livello, di ogni strumento. 

Inoltre (e questo è il passo successivo) la lettura delle trascrizioni serve a capire il linguaggio ma poi le cose vanno personalizzate capendo quello che va lasciato intatto della linea e quello che si può modificare. Potrei mai suonare “Via“, “Una giornata uggiosa” o “Je sto vicino a te” dal vivo facendo tutte quelle note così come sono scritte?! La risposta è no! Non potrei mai ricordare tutto a memoria né vorrei mai farlo. D’altronde se ascoltiamo versioni live dei suddetti brani le linee di basso sono diverse dall’originale e diverse se analizziamo due live diversi. Non faccio la linea di basso uguale, però per fare un esempio, studiando la trascrizione di un brano, magari acquisisco che sull’accordo maggiore il bassista fa un pattern con fondamentale quinta e sesta e quando arriva un altro accordo maggiore so di poter utilizzare quel pattern o quel pattern leggermente modificato.

Quello che si dovrebbe mantenere quindi quando si fa una cover (a meno che non si cambi del tutto l’arrangiamento originale) è il giusto feeling (appunto il linguaggio corretto), ed è questo che ci aiuta a fare il lavoro di trascrizione: ci porta a riconoscere istintivamente, senza razionalizzare troppo, come suonare per essere il più possibile “dentro” il brano.

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Quando trascrivo faccio un lavoro estremamente minuzioso. Il basso a volte è un po’ nascosto e difficile da percepire, per cui mi capita anche a distanza di tempo di tornare su alcuni spartiti e correggermi, a volte i dubbi su qualche nota o passaggio rimangono… Ad ogni modo sarò un po’ presuntuoso ma ritengo che le trascrizioni che troverete qui, frutto di ore di studio, siano estremamente fedeli a quello che è stato inciso nei dischi.

Trascrivere è un lavoro e per una serie di motivi non è un lavoro che posso vendere, quindi se hai trovato i miei spartiti validi e ti hanno fatto risparmiare un po’ di tempo di studio ripagami iscrivendoti al mio canale YouTube e aiutami a farlo crescere in modo da poter continuare costantemente questa attività.

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